Il presidente Mattarella parla agli studenti


Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si rivolge agli studenti italiani per accompagnarli di fronte all'emergenza da coronavirus e al perdurare della chiusura delle scuole.

E' possibile - dice il Presidente - anche che questa esperienza, così dura e sofferta, si tragga un’occasione di crescita. Per riflettere tutti su ciò cui abbiamo dovuto, momentaneamente, rinunziare; e sul valore delle occasioni e dei gesti, apparentemente scontati, che in questo momento ci mancano. A cominciare dalle relazioni tra le persone.
 

Una riflessione che imporrà dei cambiamenti:

Ma soprattutto per riflettere su ciò che dovrà, necessariamente, cambiare. Perché tutti ripetiamo che, dopo questa pandemia, il mondo non sarà più come prima: ma nessuno, davvero, può ancora dirci come sarà.
 

La sfida dovrà essere raccolta soprattutto dai gi giovani:

Come sarà il mondo di domani dipenderà, in realtà, in larga misura da voi, studenti di oggi. Dalla vostra capacità di pensarlo, di progettarlo, di viverlo. Dal vostro impegno. Da come metterete a frutto i saperi e le conoscenze che oggi acquisite.
 

 

Non sfugge al Presidente Mattarella l'importanza degli istituti scolastici come luogo elettivo dell'aggregazione per bambini e adolescenti.

La scuola non è soltanto il luogo dell’apprendimento. È la vostra dimensione sociale fondamentale, nella quale, assieme al sapere e alla conoscenza, cresce e si sviluppa - anche nella relazione con gli altri, con i compagni, con i vostri insegnanti - la personalità di ognuno di voi. Cioè quel che sarete nella vostra vita futura.
 

Si tratta di un'esperienza comune, tanto che «È stato così per ciascuno di noi. Me lo ricordo anch’io, dopo tanto tempo». L'età adulta porta a ritornare con la mente al tempo trascorso in aula, cosicchè «per tutti, gli anni della scuola restano un’esperienza decisiva: per quello che si apprende, per le amicizie che si fanno – tante dureranno per tutta la vita - per le persone che si incontrano, per quelli che riconosceremo, sempre, come i nostri maestri». A maggior ragione in un momento epocale, perché «tutti voi rammenterete queste settimane di forzato isolamento, per ciò che la pandemia vi ha sottratto: le vostre classi, i compagni, i professori», fino a scoprire qualcosa di inaspettato:

In fondo, costretti a casa, avvertite – molti, forse, con sorpresa - che la scuola vi manca. Probabilmente, non avreste mai immaginato che poter uscire per andare a scuola costituisse un esercizio di libertà. Della vostra libertà

Ultima revisione il 26-02-2021