Amu-Casale, amuchina made in Casale
L'amuchina è introvabile? Il Casale "inventa" l'amu-Casale. L'idea è venuta al tecnico di laboratorio Daniele Giordano, che ha seguito la ricetta fornita dall'Organizzazione mondiale della sanità e ha provato a realizzare il disinfettante in laboratorio.
Mi è venuto in mente – racconta Giordano – parlando con mia sorella; lei è farmacista e mi ha detto che, visto che non la trovavo in giro, avrei potuto farla da solo, seguendo le indicazioni dell'Oms. Mi è sembrato un buon suggerimento e ho deciso di provarci, del resto si tratta di sostanze che si possono reperire facilmente anche al supermercato
La base del liquido è alcolica, con aggiunta di acqua ossigenata come conservante e di glicerolo come addensante, da miscelare in modo tale da ottenere un prodotto simile a quelli che si trovano in commercio, tanto che anche il virologo Roberto Burioni ha condiviso la procedura sul suo sito MedicalFacts, consigliando di produrre in proprio il gel a chi non riesce più a reperirlo altrimenti. La stessa intuizione che ha avuto Giordano: «Si tratta di dosare le varie componenti nelle quantità adeguate, anche perché se no il rischio è che la consistenza sia più simile a quella di un budino e che lasci una sensazione sgradevole sulle mani; devo dire che è venuto proprio bene.. ho pure aggiunto un tocco personale, un po' di olio essenziale di argan».
E l'etichetta, personalizzata col logo della scuola dall'ausiliario amministrativo Cristina Grassi, il tutto rispettando le procedure e le prescrizioni stabilite dai decreti della Presidenza del consiglio e dalle ordinanze di Ministero della salute e Regione Lombardia relative all'epidemia, tanto per l'uso del laboratorio quanto per l'interazione tra il personale in servizio
Non poteva esserci modo migliore per onorare la memoria della persona a cui la scuola è intitolata, il chimico Luigi Casale che all'inizio del Novecento formulò il più importante processo per la sintesi dell'ammoniaca, tanto efficace da fare della sua azienda una potenza mondiale e rigorosamente made in Italy, al punto che non volle mai cedere il brevetto all'estero e obbligò le aziende straniere a usare personale e attrezzatura italiani. «Penso sia un bel modo per celebrare Casale – è il commento del dirigente scolastico Stefania Pigorini – e per sottolineare la continuità tra l'Istituto e la persona di cui porta il nome»
Oltretutto questa piccola intuizione arriva nell'anno in cui la nostra scuola si appresta a festeggiare un secolo di vita ed è bello, in un momento in cui c'è una particolare attenzione all'igiene e alla salute a causa dell'emergenza coronavirus, da un lato affrontare la sospensione delle attività formative guardando al futuro attraverso la didattica a distanza, le lezioni in streaming e le aule digitali, dall'altro rinforzare il legame culturale col passato recuperando la tradizione
Al momento “Amu-Casale” è solo un modo per stemperare la tensione e non ha velleità d'impiego su larga scala, ma in seguito potrebbe diventare un'occasione per gli studenti dell'Istituto, in quanto il Dipartimento di chimica ha intenzione di impegnare le classi seconde in una serie di test per verificare l'efficacia della soluzione e calcolare i dosaggi per avere una migliore azione disinfettante.
La notizia sui media
Ultima revisione il 26-02-2021